Gianluigi Buffon Wikipedia Nazionale
Convocato dal CT Cesare Maldini, esordisce in nazionale maggiore il 29 ottobre 1997, a 19 anni, entrando al 32′ del primo tempo al posto dell’infortunato Pagliuca in occasione della partita contro la Russia disputata a Mosca, valida per l’andata dello spareggio di qualificazione al Mondiale 1998. Durante l’incontro, subisce il suo primo gol in nazionale al 52′ a causa di un’autorete di Fabio Cannavaro; la partita si conclude con il risultato di 1-1.Durante la sua seconda apparizione in azzurro, un’amichevole contro il Paraguay del 22 aprile 1998, compie un intervento annoverato fra i più belli nella storia del calcio,neutralizzando un tiro a colpo sicuro di Hugo Brizuela. Viene quindi convocato per il campionato del mondo 1998 in Francia come terzo portiere dietro Angelo Peruzzi e Pagliuca, diventando poi il secondo a causa dell’infortunio di Peruzzi, costretto a rinunciare alla manifestazione e sostituito da Francesco Toldo.
Con l’arrivo sulla panchina della nazionale del CT Dino Zoff, Buffon viene inizialmente promosso a vice di Peruzzi; poi, approfittando di alcuni acciacchi del titolare, lo sostituisce temporaneamente nel marzo e nell’aprile 1999, quindi in modo definitivo nell’ottobre dello stesso anno, divenendo il nuovo numero uno azzurro. Seppur reduce da una stagione non esaltante, è convocato come titolare per il campionato d’Europa 2000, ma è costretto a saltare la manifestazione per via di un infortunio alla mano subito durante un’amichevole di preparazione contro la Norvegia, lasciando spazio a Toldo. In seguito, sotto la guida del CT Giovanni Trapattoni, batte la concorrenza dello stesso Toldo e partecipa da titolare al campionato del mondo 2002 e al campionato d’Europa 2004, subendo rispettivamente cinque e due gol.
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Buffon raggiunge i suoi massimi livelli di prestazione durante il campionato del mondo 2006 in Germania sotto la gestione tecnica del nuovo CT della nazionale Marcello Lippi. Durante il torneo, infatti, subisce solo due reti, ovvero un autogol del compagno Cristian Zaccardo durante l’incontro con gli Stati Uniti nella fase a gironi (terminato con il punteggio di 1-1)[185] e il calcio di rigore realizzato da Zinédine Zidane nella finale del 9 luglio 2006 contro la Francia.[186] Fino a quest’ultima rete aveva mantenuto la porta italiana inviolata per 458 minuti (avvicinandosi al record nella competizione di 518 minuti stabilito da Walter Zenga nel 1990). Nella finale disputata all’Olympiastadion di Berlino, a 28 anni si aggiudica con la nazionale italiana la Coppa del Mondo, battendo i francesi dopo l’1-1 ai calci di rigore. In special modo, durante la gara è da ricordare la decisiva parata effettuata nei supplementari su colpo di testa di Zidane.[187] Con le sue parate è stato uno dei maggiori artefici della vittoria azzurra del Mondiale, venendo per questo insignito del Premio Yashin come miglior portiere del torneo. In lizza fino all’ultimo per il Pallone d’oro, si classifica secondo dietro al compagno di squadra Fabio Cannavaro.
2006-2010
Al campionato d’Europa 2008, con il CT Roberto Donadoni, indossa la fascia di capitano nella gara d’esordio contro i Paesi Bassi (sconfitta per 3-0) a causa dell’assenza di Fabio Cannavaro;[188] in seguito evita all’Italia una precoce eliminazione, parando di riflesso un rigore ad Adrian Mutu, nella seconda gara del girone contro la Romania (1-1),[189] e mantiene inviolata la porta azzurra nella decisiva vittoria contro la Francia (2-0) che vale l’accesso ai quarti di finale.[190] Qui, nella gara che vede la Spagna estromettere gli azzurri ai tiri di rigore (2-4, 0-0 d.t.s.), neutralizza inutilmente ai fini del risultato il tiro di Daniel Güiza.[191] Chiude la competizione con 4 reti al passivo.
2010-2018
Dopo l’addio di Lippi, arriva come CT Cesare Prandelli, il quale lo nomina nuovo capitano della squadra non appena torna fra i disponibili: rientra a giocare infatti il 9 febbraio 2011 nell’amichevole pareggiata per 1-1 in casa della Germania.[194] Il 6 settembre 2011, nella gara vinta per 1-0 sulla Slovenia, stabilisce il nuovo record d’imbattibilità nelle qualificazioni agli Europei: 644′.[195][196]
Selezionato per il campionato d’Europa 2012,[197] è tra i protagonisti dell’Italia che si classifica al secondo posto, perdendo la finale ancora contro la Spagna (0-4). Al termine della manifestazione, la commissione tecnica dell’UEFA ha inserito Buffon nella lista dei migliori giocatori dell’edizione.[198]
Buffon e Alessandro Diamanti esultano dopo il rigore segnato da quest’ultimo al campionato d’Europa 2012 contro l’Inghilterra, valido per la qualificazione alla semifinale
Convocato per la Confederations Cup 2013,[199] gioca tutte le 5 partite in cui è coinvolta la nazionale azzurra che giunge al terzo posto, dopo aver battuto l’Uruguay ai calci di rigore (dove Buffon è decisivo parando i penalty di Diego Forlán, Martín Cáceres e Walter Gargano);[200] nella precedente partita, cioè la semifinale persa sempre dal dischetto e nuovamente contro la Spagna, non aveva invece respinto alcun tiro dei sette calciati dalle furie rosse.[201] L’11 ottobre seguente, in Danimarca-Italia (2-2), supera le 136 presenze di Cannavaro, diventando il primatista azzurro dei calciatori più presenti in nazionale.[202]
Nel 2014 prende parte al suo quinto Mondiale, eguagliando il record di Antonio Carbajal e Lothar Matthäus (raggiunto nel 2018 anche da Rafael Márquez).[8] Nella terza partita contro l’Uruguay, nonostante Buffon risulti tra i migliori in campo, l’Italia perde 0-1 e viene eliminata dalla competizione.
Il 6 settembre 2015 (durante la gestione di Antonio Conte, subentrato a Prandelli) Buffon raggiunge le 150 presenze in maglia azzurra, scendendo in campo contro la Bulgaria in una gara di qualificazione al campionato d’Europa 2016. Titolare e capitano anche nella competizione continentale, offre ottime prestazioni; l’Italia viene eliminata ai quarti di finale dalla Germania dopo i tiri di rigore (ininfluente la parata di Buffon sul tiro di Thomas Müller).
Il 24 marzo 2017, in occasione della partita di qualificazione al campionato del mondo 2018 contro l’Albania, giocata a Palermo, tocca quota mille presenze tra squadre di club e nazionale maggiore.Il 13 novembre dello stesso anno, dopo aver perso lo spareggio di qualificazione al Mondiale contro la Svezia (1-0 e 0-0), Buffon afferma di voler concludere la sua militanza in azzurro,[209] salvo poi accettare la convocazione del CT ad interim Luigi Di Biagio per le amichevoli contro Argentina e Inghilterra del 23 e 27 marzo 2018.[210][211] Gioca titolare nella partita contro la nazionale albiceleste persa per 2-0 a Manchester,[212] ottenendo la sua 176ª presenza; mentre rimane in panchina nell’incontro successivo nel quale viene schierato il giovane Gianluigi Donnarumma.
Il 17 maggio 2018, in una conferenza stampa, annuncia il ritiro dalla nazionale.