Lippi lascia gli azzurri sul tetto del Mondo

Lippi lascia gli azzurri sul tetto del Mondo: comincia un nuovo ciclo nel segno di Donadoni

Lasciare da Campione del Mondo. C’è ancora chi fa fatica a comprendere la scelta del ct Marcello Lippi, dopo il successo in terra tedesca. Un’affermazione che ha trascritto il suo nome a chiare lettere nella storia del calcio, al fianco di personaggi del calibro di Vittorio Pozzo ed Enzo Bearzot. Eppure, almeno dalle sue parole, l’addio è parso quasi indolore. “Si è esaurito un ciclo”: ha spiegato, alludendo ai due anni di lavoro (serie aperta di 25 gare senza sconfitte) culminati con ‘quella’ Coppa che mancava da quasi un quarto di secolo. E a pensarci bene, non gli si può dare torto. Volendo fare solo un discorso ‘materialistico’ e di ‘comodo’: d’ora in poi, rimanendo sulla ‘scomoda’ panchina azzurra, avrebbe avuto solo da…perdere.

Dopo aver raggiunto il tetto del Mondo, c’era solo da scalarlo a…ritroso. Il prossimo obiettivo è la qualificazione all’Europeo 2008 in Austria e Svizzera. Ma con quale gruppo? Quali ambizioni? E soprattutto, quali motivazioni? Le difficoltà maggiori, dopo vittorie talmente importanti, sono rappresentate proprio dal superamento delle sensazioni di appagamento e di ‘pancia piena’. Ripartire da una nuova guida tecnica, dunque, non pare scelta così balzana. Si rimescolano le carte e si rimette tutto in gioco, con l’obbligo, anche per i ‘senatori’, di riconquistare la fiducia del nuovo ct Roberto Donadoni.

Quegli stessi giocatori (Buffon, Cannavaro, Gattuso, Pirlo su tutti) che, consultati in maniera informale, hanno già espresso il loro apprezzamento nei confronti dell’ex allenatore del Livorno. “Si è deciso di puntare su un giovane che può diventare un grandissimo. – lo ha presentato Demetrio Albertini, co-commisario della Figc – Io ho presentato le possibilità che c’erano a Rossi e a chi di dovere.

Alla fine si è valutato di puntare su un giovane, perché il presupposto era di non disturbare i tecnici legati ai club (Prandelli e Ancelotti su tutti, ndr). Poteva essere una delle scelte per l’entusiasmo che ha dimostrato nell’affrontare questa avventura importante”. E proprio l’entusiasmo potrebbe fare la differenza in questo nuovo inizio. Donadoni non avrà troppi anni di panchina alle spalle, ma ha già dimostrato il suo valore in ‘piazze’ non facili (Livorno su tutte, con l’esonero-shock a rovinare l’impresa di un sesto posto che sarebbe valso la storica qualificazione in Uefa) e la sua esperienza da uomo di campo è assolutamente fuori discussione.

Roberto Donadoni, la carriera

Roberto Donadoni esordisce da allenatore nel 2001 alla guida del Lecco, in serie C1. A metà stagione viene esonerato per essersi schierato con i giocatori, che non percepivano stipendio da alcuni mesi, ma viene richiamato dalla squadra in crisi a 9 giornate, riuscendo a salvarla dalla retrocessione.

L’anno seguente debutta in serie B con il Livorno e finisce al 10/o posto. La stagione 2003/2004 è un capitolo sfortunato: ingaggiato dal Genoa di Preziosi viene esonerato dopo appena tre sconfitte. Nella stagione 2004/2005 Aldo Spinelli lo fa tornare al Livorno, in sostituzione di Franco Colomba: in serie A conquista un ottimo 9/o posto, grazie anche a Cristiano Lucarelli che chiude la stagione da capocannoniere con 24 gol.

Confermato alla guida degli amaranto la stagione successiva, Donadoni dopo 24 giornate ed il 6/o posto in classifica, viene clamorosamente esonerato da Spinelli.

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