Pagelle: Cannavaro, Buffon e Gattuso strepitosi, Grosso la grande sorpresa.

Buffon 10

Buffon. Repetita iuvant: è il migliore al mondo e lo dimostra sul palcoscenico più importante. Dopo aver trascinato l’italia in finale, blinda la sua porta al 103’ dell’ultimo atto contro la francia. Ai rigori non deve fare miracoli (per fortuna!), ma per tutta la manifestazione non ne ha mai fatti mancare. La parata Mondiale? Al 113’ della semifinale, sul tedesco Podolski.

Cannavaro 10

Cannavaro 10 – Centra le 100 presenze azzurre in finale e festeggia il primato alzando la Coppa: cosa potrebbe chiedere di più? Cuore di capitano. In sette partite, non sbaglia un intervento. Da sicurezza al reparto, qualunque partner abbia al fianco (prima Nesta, poi Materazzi, quindi Barzagli e, di nuovo, Materazzi). In una parola: determinante.

Gattuso 10

Gattuso 10 – Ringhio-sette polmoni. La sua partenza è ad handicap: s’infortuna in ritiro ed è costretto a saltare l’esordio con il Ghana; poi, con l’espulsione e la conseguente squalifica di De Rossi è costretto agli straordinari. Non si tira mai indietro e per la voglia e la determinazione che ci mette in ogni momento è commovente.

Grosso 10

Grosso 10 – Classe ‘operaia’ in paradiso, il protagonista che non t’aspetti. In una parola: assolutamente decisivo. Conquista il rigore agli ottavi contro l’Australia, segna un gol-gioiello ai danni della Germania in semifinale e si prende anche il lusso di tirare il quinto rigore in finale. Come recitava uno striscione in curva: “Un Grosso Mondiale”.

Zambrotta 9

Zambrotta 9 – Come Gattuso, parte ad handicap, causa infortunio patito nella fase pre-Mondiale. A cominciare dagli Usa, però, si erge ad assoluto protagonista del torneo azzurro, non sbagliando un match. Si toglie anche lo sfizio di segnare contro l’Ucraina e meriterebbe il bis ai danni della Germania. Prossimo uomo-mercato.

Materazzi 9

Materazzi 9 – L’infortunio di Nesta gli spiana la strada, lui coglie l’occasione al volo. Segna all’esordio contro la Repubblica Ceca, chiude alla grande pareggiando i conti in finale ed infine dimostra grande freddezza realizzando il secondo rigore della serie a Barthez. Un punto in meno rispetto ai colleghi (da ‘dieci’) per l’errore su Malouda che provoca il rigore.

Pirlo 9

Pirlo 9 – Completa un girone di qualificazione semplicemente perfetto: suo il gol che apre le danze contro il Ghana, sue le geometrie che cambiano il volto dell’italia. Tira un po’ il fiato contro Australia ed Ucraina, ma torna alla grandissima nelle due partite che più contano: da non dimenticare la sua intuizione per il gol di Grosso alla Germania.

Perrotta 8

Perrotta 8 – Sulla scorta dell’ottimo campionato in maglia romanista, è l’ultimo aggregato al Club italia. Sembra dover partire dalle retrovie e, invece, lippi lo promuove subito titolare: non salta un match. Grinta, cuore e polmoni al servizio della squadra: si sacrifica in un ruolo non suo, ma lo fa sempre alla grande.

Toni 8

Toni 8 – Due gol, altrettante traverse (contro Ghana e francia) e una rete ingiustamente annullata in finale: questo il fatturato dell’ultimo vincitore della Scarpa d’oro Europea. Un po’ di fortuna in più e le cinque realizzazioni del capocannoniere Klose non sarebbero state così lontane. Non importa. Al di là dei gol, si sacrifica da unica punta nel cuore delle difese avversarie e riesce sempre a rendersi pericoloso.

Gilardino 8

Gilardino 8 – Il passaggio al modulo ad una punta gli toglie un po’ di spazio, ma dopo il gol all’Usa nel girone di qualificazione, trova ugualmente il modo di rendersi importante per gli azzurri. Il suo capolavoro è rappresentato dallo scampolo di gara contro la Germania: colpisce un palo clamoroso nel 1’ di supplementare ed offre a Del Piero il gol che chiude il match.

Del Piero 7

Del Piero 7 – Finalmente sbriciolato il pesante macigno che voleva il capitano juventino mai decisivo in un torneo internazionale. Per tutta la manifestazione lippi lo impiega fuori ruolo, costringendolo ad importanti sacrifici, Alex non si tira mai indietro. Poi, esce alla distanza nel momento più importante: gol-capolavoro alla Germania e quarto rigore della serie alla francia. Barthez adesso non fa più paura…

Totti 7

totti 7 – Il romanista non è al meglio e si vede. Per tutta la manifestazione il vero tormentone ha riguardato il suo livello di condizione, caratterizzato da frequenti alti e bassi. Le sue migliori prestazioni contro Australia (ha la freddezza di calciare il rigore all’ultimo minuto) e Ucraina. 5 assist.

Iaquinta 7

Iaquinta 7 – Il più discusso (dalla stampa) tra i 23 convocati, fa subito ricredere i suoi detrattori: un gol all’esordio col Ghana e la solita capacità di entrare a gara in corso, creando grossi problemi alle retroguardie avversarie. lippi lo impiega da ‘dodicesimo’ uomo e la scelta si rivela decisiva, soprattutto, in semifinale contro la Germania.

De Rossi 7

De Rossi 7 – Doveva essere il suo Mondiale: una maglia da titolare contro il Ghana, idem contro gli Usa. Poi, il grosso peccato di gioventù ai danni di McBride e la conseguente squalifica di quattro turni. Rientra appena in tempo per riabilitarsi: sostituisce Perrotta nel secondo tempo della finale e ha anche la freddezza di battere il terzo rigore della serie.

Barzagli 7

Barzagli 7 – Nella migliore delle ipotesi, avrebbe dovuto far da spettatore al pari di secondo e terzo portiere: con tre mostri sacri davanti (Cannavaro, Nesta e Materazzi) era difficile pensare ad un’ipotesi diversa. E, invece, il destino lo fa esordire nel difficile ottavo di finale contro l’Australia (italia in dieci) e, subito dopo, da titolare con l’Ucraina. Sorretto da Cannavaro al suo fianco, gioca da veterano, senza sbagliare un intervento.

Nesta 7

Nesta 7 – Inizia subito alla grande contro Ghana e Usa, poi la cattiva sorte presenta nuovamente un conto salato. Terza ricaduta sullo stesso muscolo infortunato sul finire di stagione e il resto del Mondiale vissuto da spettatore. Questa Coppa deve sentirla sua e non si tratta di frasi di circostanza.

Camoranesi 6,5

Camoranesi 6,5 – Con il passaggio al modulo ad una punta diventa fondamentale negli schemi di lippi. Estro e fantasia al servizio della squadra, ma anche profondi ripiegamenti a supporto del compagno di reparto Zambrotta. Non è sorretto da una condizione di forma ottimale, ma riesce ugualmente a rendersi utile alla causa.

Inzaghi 6,5

inzaghi 6,5 – E’ salito in corsa sull’ultimo treno che porta al Mondiale (complice anche l’infortunio di Vieri) e ha sfruttato alla grande l’unica occasione offertagli da lippi. Gioca mezzora contro la Repubblica Ceca e si procura tre occasioni, realizzando l’ultima alla sua maniera, con una fuga sul filo del fuorigioco.

Barone 6,5

Barone 6,5 – Gioca solo spezzoni di gara (contro Repubblica Ceca, Australia e Ucraina), ma ha il pregio di farsi trovare sempre pronto a dare nerbo al centrocampo italiano. Contro l’Ucraina rischia di mandare in gol toni, che spreca davanti al portiere un ottimo assist.

Zaccardo 6

Zaccardo 6 – La vittoria della Coppa è il miglior viatico per cancellare l’onta di quel sfortunato autogol contro l’Usa. Gioca due gare da titolare e non dispiace.

Oddo 6

Oddo 6 – Il suo Mondiale dura appena 20’, ma riesce ugualmente a ritagliarsi un ruolo fondamentale nella rosa dei 23. Fa gruppo e, sin dalle prime battute, si candida a portafortuna dei suoi compagni, a cui taglia i capelli in maniera più che decorosa.

Amelia-Peruzzi s.v. – Sono gli unici a non aver giocato neanche un minuto, ma dietro la sicurezza e la serenità di buffon c’è anche il loro fondamentale contributo.

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